Cometfer: rottame verso la stabilizzazione

Cometfer News Made in Steel Roberto Guardafigo

L'amministratore Roberto Guardafigo fa una fotografia dell'andamento della materia prima sull'asse Italia-Turchia

ISTANBUL – Nessun crollo in vista per il prezzo del rottame, nemmeno a causa della svalutazione finanziaria che ha colpito la Turchia. Lo ha dichiarato l’amministratore di Cometfer Roberto Guardafigo, presente alla prima edizione di Metal Expo ad Istanbul con il responsabile commerciale, Oscar Moro, e quello amministrativo, Francesco Costa.

«Essere qui ad Istanbul ci ha permesso allargare il nostro perimetro di visione – ha spiegato Guardafigo -. Dall’Italia si riesce a conoscere soprattutto le dinamiche del mercato europeo, dei Paesi dell’est e della stessa Turchia. Qui siamo invece sulla porta dell’Asia e abbiamo avuto contatti con Paesi come la Georgia, in cui ci sono opportunità di mercato da cogliere. Per questo la nostra esperienza è sicuramente positiva».

Riguardo al mercato, Guardafigo, grazie anche alle informazioni raccolte direttamente in Turchia, crede che non vi saranno ulteriori fluttuazioni al ribasso per il prezzo del rottame. «Prima della crisi finanziaria, il prezzo del rottame in Turchia oscillava tra i 350 e i 330 euro la tonnellata; è poi sceso a 300 euro la tonnellata nel punto più basso della crisi ed ora è tornato a quota 320 euro la tonnellata, per cui non vi sono stati stravolgimenti. Credo invece che i produttori italiani dovrebbero preoccuparsi della possibile entrata di prodotti finiti dalla Turchia. Il tondo locale, ad esempio, ha raggiunto i 450 euro la tonnellata FOB. Un fenomeno che non si limita al solo acciaio, ma anche al resto del comparto metalli che come Cometfer serviamo».

Nonostante la flessione di settembre sulla materia prima, il 2018 anche per i commercianti di rottame si preannuncia un anno positivo. «Veniamo da un buon 2017, forse migliore per i nostri clienti, ma sicuramente positivo – ha evidenziato l’amministratore di Cometfer -. Anche il 2018 sta andando bene, molto positivo fino al mese di luglio mentre al rientro dalla pausa estiva abbiamo dovuto digerire tagli ai prezzi per un totale di 15 euro la tonnellata, sulla spinta della crisi turca, il cui effetto – come ho spiegato prima – dovrebbe attenuarsi. Ciò che mi preoccupa di più per l’ultimo trimestre è una flessione della domanda all’utilizzo, che ha ridotto i volumi di lavoro delle aziende, il che produce effetti anche sulla nostra raccolta. Meno lavoro comporta meno sfridi, scarti di lavorazione e perfino demolizioni. Anche se la situazione non è ancora critica, i parchi rottame restano comunque su livelli mediamente bassi. Avevamo indicato nel 2020 l’anno in cui l’Europa avrebbe potuto risentire di un calo di disponibilità di rottame, ci stiamo avvicinando a quella data».

Fonte: Davide Lorenzini – MetalExpo